mercoledì 4 ottobre 2017

Diane Arbus: lo strano mondo di una fotografa americana



Oggi vogliamo parlarvi di Diane Arbus e della sua sensibilità. Questa fotografa non è importante tanto per le sue foto, ma quanto per i suoi soggetti. La fotografa, infatti, cerca di dare dignità a personaggi che venivano confinati in circhi e baracconi: i famosi freaks. Ma partiamo dall’inizio.


I primi passi di Diane Arbus


Diane nasce in una famiglia benestante di ebrei russi emigrata a New York. A 18 anni sposa l’attore Allan Arbus, con il quale apre uno studio fotografico dedicato alla moda e alla pubblicità, collaborando con riviste importanti come Vogue e GlamourIn un primo momento la giovane ragazza lavora come assistente nello studio. Successivamente, però, inizia a studiare fotografia scoprendo in lei una grande passione. Un amore, quello per la macchina fotografica, alimentato dalla sua insegnante, Lisset Model, la quale sostiene che per fotografare bisogna soprattutto divertirsi.


Gli strani amici di Diane Arbus


L'elemento più interessante del suo lavoro è sicuramente la sensibilità con la quale la fotografa si rapporta ai suoi soggetti. Tra il ‘57 e il ‘60 la giovane Diane scopre un baraccone nel quale lavorano artisti e freaks, da cui viene fin da subito affascinata. In questi anni il rapporto con il marito si incrina fino alla definitiva rottura. Diane prosegue però con la sua carriera e ama frequentare il Club 82, nel quale ritrova le persone che immortala nei suoi lavori. Inizialmente i suoi “nuovi amici” sono diffidenti, ma conoscendola meglio riescono a capire che è sincera e amichevole e non li considera dei casi umani come fanno tutti. Il problema è non riuscire a pubblicare queste foto. Solo una rivista le dà fiducia, ma i risultati sono pessimi e molte persone disdicono l’abbonamento spaventati dai soggetti della Arbus. Ciò che bisogna sottolineare è che Diane non aveva nessuna intenzione di realizzare opere artistiche fini a se stesse. Ciò che per lei contava di più era conferire una sorta di dignità ai propri soggetti, perlopiù emarginati dalla società



Ascesa e crollo di un'artista


A metà degli anni ‘60 Diane è a New York alla ricerca di nuove ispirazioni e il MOMA le organizza un'esposizione con altri due fotografi. Questa mostra ha molto successo, ma il pubblico la definisce la “fotografa dei mostri”. Affermazione che offende Diane: infatti i suoi lavori vanno nella direzione opposta: i soggetti non devono essere ridicolizzati, ma al contrario la gente deve cogliere la loro sensibilità e “normalità”, concetto che comunque la Arbus non approva. Con il successo, i problemi di depressione, che già l’avevano tormentata nel passato, tornano a farsi sentire più forte che mai e nel 1971 si suicida prendendo una massiccia dose di barbiturici e tagliandosi i polsi in una vasca da bagno.Una morte violenta che ha ispirato Stanley Kubrick per uno dei suoi ultimi film: in Shining, infatti, il macabro ritrovamento della donna nella stanza 237 è a lei dedicato. Lo stesso vale per le gemelle che tormentano il piccolo Danny, chiaro riferimento all'affascinante foto scattata dalla Arbus e intitolata Identical Twins.

Donna con mantello
gemelle con abito nero e colletto bianco


Fonti: pinterest.com/pin/433964114069527102/

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