martedì 5 giugno 2018

La fotografia di Leo Matiz: Macondo e Frida Kahlo simboli di un'America antica e quasi dimenticata.


La città di Macondo non è mai sembrata così reale: è Leo Matiz a mostrarcela attraverso le sue bellissime immagini, che raccontano i volti e le vite degli abitanti di Aracataca, cittadina colombiana ribattezzata Macondo dalle pagine di Cento anni di solitudine, romanzo del connazionale Gabriel Garcírquez.

Macondo: la città sospesa nel tempo e nello spazio


Così, già influenzati dalle pagine del grande scrittore, ci ritroviamo a osservare le immagini di Leo Matiz con l’occhio ben allenato, pronti a scovare gli elementi magici presenti in ognuna delle 70 immagini esposte in mostra: vecchi poeti, anziane donne, agili ballerine e giovani ma già esperti pescatori  sono così avvolti da una coltre magica, che fa di loro gli abitanti di un luogo incorruttibile e irreale.

I  luoghi e gli scorci conosciuti attraverso le pagine di Màrquez diventano ora immagini tangibili, popolate da figure reali e in carne e ossa, come per magia liberatisi dalla trappola della carta stampata e tornate a girovagare per quell’angolo remoto di mondo, da tutti conosciuto con il nome di Macondo.

Leo Matiz: da Macondo alla Casa Azul, simboli di un’America dimenticata


È tra queste figure ancestrali che spicca la figura di un’altra grande artista, Frida Kahlo, immortalata dal fotografo "macondiano" tra le mura della Casa Azul, storica dimora eretta nella cittadina di Yocotan, Città del Messico.

Nonostante la distanza che separa le due cittadine, la pittrice sembra quasi una delle abitanti onorarie del paese di Macondo, sulla cui collina più alta sorge la Casa Azul, oggi più che mai intrisa di memoria, storia e magia.

Così, dalla Casa Azul della Kahlo agli abitanti di Macondo, Leo Matiz racconta la sua America, la terra che gli ha donato i natali e a cui lui ricambia il favore esaltandone l’elemento magico e spirituale, proprio di un popolo ancora legato a riti ancestrali tramandati da padre in figlio.

Tutto questo lo potete ammirare alla Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, che dopo averla inaugurata questo marzo, chiuderà i battenti il 10 giugno 2018.

Mancano solo pochi giorni: il consiglio è di varcarne la soglia dopo aver letto qualche suggestivo passo di 100 anni di solitudine, probabilmente, la migliore chiave di lettura delle opere fotografiche di Leo Matiz.

Francesco Lodato


Frida Kahlo fotografata da Leo Matiz

Giovane pescatore intento nel lanciare una rete

Giovani acrobate del circo di Macondo