domenica 17 settembre 2017

L'immaginario onirico di David LaChapelle: suggestioni dalla mostra di Venezia, Lost+Found


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Lost+Found, la mostra dedicata all'arte di David LaChapelle si è conclusa il 10 settembre, riscontrando un grande successo di pubblico. Sono stati in molti, infatti, a beneficiare delle oniriche visioni del grande fotografo di Los Angeles.

Il Fellini della fotografia


Si è appena conclusa la mostra dedicata al grande artista e fotografo David LaChapelle, famoso in tutto il mondo per il vasto materiale fotografico onirico: bizzarro, eclettico e caratterizzato da colori fluo e sgargianti. L’arte di LaChapelle, però, non è solo questo. L’artista, ribattezzato da molti il “Fellini della fotografia” ci vuole mostrare la sua visione del mondo. Come appena entrato in un sogno, in cui la realtà appare distorta, David fotografa ciò che lo circonda, per mezzo di una sua personalissima visione onirica del mondo. Le sue opere sono prima di tutto il frutto della sua immaginazione: prima, queste gli appaiono in sogno. Solo in un secondo momento vengono intrappolate nell’istantanea chiusura d’otturatore di una macchina. È questo l’immaginario artistico di LaChapelle, un mondo che alcuni stentano a definire arte, mentre altri già inneggiano al mito.

David LaChapelle a Venezia: la mostra alla Casa dei tre Oci


È comunque questo il mondo che la città di Venezia ha voluto omaggiare, mettendo in mostra più di 100 opere, rappresentanti tutta la sua carriera. Dagli inizi, i ruggenti anni ’90, durante i quali David si è fatto le ossa lavorando per la pubblicità, fino alla maturità artistica, il cui inizio risale al 2006, quando, in visita alla Cappella Sistina, LaChapelle ne rimane folgorato. Da questo incontro, il fotografo inizia a partorire la sua visione personale del racconto biblico. Nascono, così, opere destinate a rimanere nell'immaginario collettivo di tutti i grandi appassionati di fotografia. Il mondo utopistico in cui il fotografo sogna si chiama  New World ed è qui che sono ambientate le sue foto migliori. Chi è stato alla Casa dei tre Oci, sede della mostra fotografica, lo sa bene. Tra le foto in bianco e nero del passato e quelle sgargianti del presente, i visitatori si sono immersi in un mondo onirico in cui a farla da padrone erano grandi modelli di impianti petroliferi, onirici e surreali proprio come tutta la sua produzione.





Fonte foto: facebook.com/Inside-Art-141199559370/
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