mercoledì 27 settembre 2017

La forza delle immagini di Wolfgang Tillmans raccontate a Basilea

Rimangono ancora pochi giorni per vedere la mostra fotografica allestita presso la Fondazione Beyeler dell’artista tedesco Wolfgang Tillmans. La città di Basilea ha accolto con grande piacere la collezione del fotografo, composta da più di trent’anni di carriera.


Wolfgang Tillmans: stimolante personalità del panorama artistico contemporaneo


Quella di Tillmans è ormai una figura eccellente del mondo dell’arte fotografica. I suoi lavori non possono essere incasellati in un’unica corrente artistica: Wolfgang si è occupato di tutto, spaziando dal ritratto al paesaggio, dalla natura morta ai bellissimi lavori degli ultimi anni ’80, rappresentanti un‘intera generazione di giovani tedeschi. Non esiste un ordine preciso nella sua collezione, gli accostamenti dell’esposizione appaiono casuali. A concludere la mostra, poi, vi è un nuova installazione video che destabilizza ancora di più lo spettatore, forse ignaro di ciò che sta vedendo o comprendendo. Come ha affermato lo stesso fotografo: “Pensate di sapere cosa ho fatto, ma non è così”.


La dimensione spirituale e artistica di un grande fotografo


Per cercare di comprendere al meglio Wolfgang Tillmans bisogna fare un passo indietro e focalizzare  il suo lavoro all’interno di un contesto sociale preciso: la Germania degli anni’80, periodo fondamentale per la sua crescita artistica. Ancora giovanissimo, Wolfgang comincia a lavorare sul proprio corpo, decidendo, poi, di muoversi tra i luoghi dello spazio urbano, tra le donne e gli uomini che lo abitano. Fondamentale, è la dimensione spirituale, vero motore creativo che lo ha portato a crescere sia come uomo che come artista. Un percorso lungo e complesso che lo ha spesso spinto a cambiare direzione, a volte anche drasticamente. Basti pensare ai suoi primi lavori, raffiguranti i rave party di Amburgo o i numerosi locali gay visitati durante i viaggi nel mondo. Poi c’è l’indagine riguardante la scena giovanile underground degli anni’90 e, infine, l’arrivo degli anni 2000, periodo in cui Tillmans raggiunge la sua maturità artistica. Oggi, il fotografo tedesco sembra più introspettivo e intimo, quasi astratto. Ecco la linea narrativa e temporale che si può avvertire alla mostra di Basilea: sono circa 200 immagini, tutte rappresentanti un momento della vita spirituale e artistica del fotografo. Materiale vastissimo che rende preziosa l’intera mostra, inaugurata lo scorso 28 maggio.

La Fondation Beyeler chiuderà le sue porte il primo ottobre, tra pochi giorni. Bisognerà affrettarsi e prenotare un volo direzione Basilea se si vuole beneficiare ancora di queste grandi opere fotografiche.


foto_wolfgang_tillmans

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Fonte foto copertina: facebook.com/paul.mittleman
                                  facebook.com/araks/

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