venerdì 8 dicembre 2017

Tra "realismo magico" e maternità: ecco a voi Cig Harvey

Conosciuta per le numerose fotografie surreali e simboliche, Cig Harvey è una giovane artista, considerata una dei fotografi più interessanti del panorama mondiale contemporaneo. Pensate che il suo lavoro è stato paragonato alle grandi opere di Renè Magritte: secondo la critica, infatti, gli scatti di Cig rivelano la presenza del misticismo nel mondo. Insomma, una bella soddisfazione per la  fotografa britannica che, giunta ormai alla sua terza pubblicazione, può affermare di aver conquistato la fama mondiale. Il suo ultimo lavoro, You an Orchestra, You a Bomb è uscito nel novembre del 2017, facendo fin da subito il giro del mondo.

Le origini di una grande fotografa


Cig Harvey si è avvicinata al mondo della fotografia nei primi anni d’infanzia, quando si divertiva a sfogliare e ad ammirare le pubblicazioni dei grandi fotografi sul The Indipendent. Presto, però, la piccola Cig non si accontenta più di guardare: il suo talento creativo, coltivato da anni di osservazione, la spingono a cimentarsi nella disciplina della camera oscura. A quei tempi la fotografa aveva solo 13 anni. Da allora non ha più smesso di scattare, diventando una degli artisti emergenti più interessanti del momento. La sua passione non è venuta meno neanche quando è diventata mamma: Cig Harvey non crede alla leggenda che vuole i grandi artisti in completa solitudine. Ci si può dedicare all’arte senza dovere per forza rinunciare al mestiere di mamma. Anzi, questo nuovo periodo della sua vita ha segnato anche il suo modo di lavorare.

 
You an Orchestra, You a Bomb: quotidianità e realismo magico


Dopo le sue due prime pubblicazioni, impregnate di “realismo magico” (You Look At Me Like An Emergency e Gardening at Night), in You an Orchestra, You a bomb la fotografa ha aggiunto al surrealismo ricorrente una buona dose di quotidianità. Come al solito, questa viene decontestualizzata per diventare forma astratta, una realtà magica che, però, viene di nuovo risucchiata nel mondo tangibile, attraverso le descrizioni dell’artista dedicate alla figlia Scout. Insomma, l’astrattismo è ancora l’elemento dominante, ma in campo è scesa una nuova forza, più reale e concreta.  Il primo dentino caduto della piccola diventa un evento evocativo e archetipico, facente parte dell’inconscio collettivo di tutti noi, così come la tazza di caffè al mattino o la prima neve d’inverno. Il talento di Cig Harvey sta proprio in questo: trasformare l’apparente banalità che ci circonda in qualcosa di unico e irripetibile.


You an Orchestra, You a Bomb dovrebbe trovare posto nelle librerie di tutti i grandi appassionati di fotografia e di tutti quelli che credono ancora nella magia del semplice vivere.


Francesco Lodato
bambina su tavolo con petali rosa

bambina piange la morte di un uccello

il realismo magico di cig harvey

























Fonte foto: facebook.com/photoplay.ru/
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martedì 5 dicembre 2017

Martin Parr fotografa gli effetti della globalizzazione

Martin Parr, fotografo Magnum dal 1994, utilizza la fotografia per rendere tutti partecipi del mondo nel quale viviamo. I temi da lui maggiormente affrontati sono: il turismo, il cibo, il lusso e gli oggetti del quotidiano.

Carriera ed evoluzione stilistica


Martin Parr si dedica alla fotografia fin da giovane, grazie al nonno fotografo amatoriale, che lo incoraggia a seguire la sua passione. Negli anni ‘70 studia fotografia presso il politecnico di Manchester e nel frattempo partecipa a molti concorsi, alimentando la sua passione. Martin, oggi conosciuto come fotografo irriverente che tratta temi legati alla società medio borghese, aveva iniziato utilizzando il bianco e nero, seguendo l’esempio di Henrì Cartier-Bresson e Bill Brandt. Negli anni ‘80 è diventato evidente che quella non era la sua strada, difatti inizia ad allontanarsi dai “classici” cercando un proprio stile personale e lo trova diventando quasi un "sociologo" della sua società.

The Last Resort: Martin Parr

The Last Resort è il libro che si ritiene abbia lanciato la la sua carriera. Uscito durante il governo della Thacher, raffigura la borghesia britannica di quegli anni. Uno dei punti fondamentali della sua fotografia è l’ironia che serve a far riflettere, a strappare una risata amara, mettendo in luce il trash, il grottesco, l’ipocrisia della società contemporanea. Non tutti sono d’accordo sul fotografo, c’è chi definisce le sue opere crudele voyeurismo, mentre altri come una splendida satira sullo stato della Gran Bretagna. Per ottenere questo effetto satirico, Parr, crea accostamenti innaturali, che rendano evidente il paradosso quotidiano, come, ad esempio i gabbiani che mangiano patatine fritte rovesciate a terra, ripresi molto da vicino e con la bandiera britannica che sventola nello sfondo, qui troviamo altri elementi che caratterizzano i suoi lavori: come la vicinanza ai soggetti, la saturazione del colore e l’utilizzo del flash anche di giorno.



Martin Parr può comunque essere definirlo un reporter, in quanto i suoi scatti sono testimoni del nostro tempo: “La gente ordinaria e i posti qualunque ispirano in me la stessa passione che porta altri fotografi a raccontare guerre, carestie ed epidemie: io, però, preferisco andare nel supermarket della mia città”.


gabbiani che mangiano patatine

ricchi che mangiano

Uomo in sovrappeso con fritto e birra















Donna che prende il sole vicino a una ruspa


























Fonti: http://bit.ly/2AtMnkA