mercoledì 29 novembre 2017

Richard Avedon: Darkness and Light. Quando la moda diventa una delle forme d'arte più nobili

Curiosando su YouTube ci siamo imbattuti in un documentario che pensavamo ormai fosse introvabile: invece era lì, nascosto tra i tantissimi video caricati sulla piattaforma. Stiamo parlando di Richard Avedon: Darkness and Light, un documentario realizzato nel 1996 da Helen Whitney, quando il fotografo era ancora in vita.

Richard Avedon: uno stile inconfondibile


Il messaggio di Helen Whitney è abbastanza chiaro fin dalle prime immagini:  per l’autrice, Richard Avedon è senza dubbio il fotografo di moda più influente del secolo appena concluso. Il documentario, infatti, riesce a tracciare il ritratto suggestivo e affascinante di un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della moda e della pubblicità, elevando entrambi i campi al regno dell’arte. Richard Avedon era un grande artista, cosciente del suo talento. Nei suoi set fotografici vigeva la dittatura più assoluta: era lui l’unico comandante e i soggetti non dovevano fare altro che prestarsi alle sue indicazioni. Come afferma lo stesso fotografo, ogni suo scatto, anche quello meno importante, porta con sé un frammento della sua anima ed è, perciò, sacro. In sintesi, più che rappresentare il mondo reale, il fine di Avedon è sempre stato quello  di indagare e scandagliare il proprio mondo onirico, rappresentandone gli abitanti attraverso la fotografia.

La fisicità: elemento essenziale della fotografia di  Richard Avedon


Affascinato dai corpi e dai volti degli essere umani, è risaputo che Richard Avedon abbia sempre preferito fotografare le persone, escludendo tutto il resto: era la fisicità ciò che lo impressionava di più e i suoi slanci ciò che voleva a tutti i costi immortalare. Tra i suoi primi soggetti spiccano i nomi di grandi personaggi del grande schermo, come Judy Garland e Buster Keaton. Successivamente, però, Avedon decide di dedicarsi alle persone comuni, quelle incontrate per strada, per poi passare definitivamente al mondo della moda. Anche qui, Avedon riesce a liberarsi dagli schemi, portando in strada e nei locali le modelle, abituate ad essere coccolate in uno studio ben riscaldato. Helen Whitney si diverte a infarcire il documentario di aneddoti molto interessanti: come quello riguardante le fasi preparatrici agli scatti di Natassya Kinsky, nuda e con addosso un serpente che le striscia su tutto il corpo o come quando una bellissima Marilyn Monroe si lasciò andare nel suo studio danzando liberamente. Anche Charlie Chaplin  (proprio qualche giorno prima di scappare dagli Stati Uniti) si interessò al lavoro di  Richard Avedon (forse perché invidioso di Buster Keaton?): un giorno gli telefonò e gli fece visita nello studio, per vedere con i suoi occhi il luogo dove questo giovane fotogafo di talento lavorasse.

Richard Avedon: Darkness and Light parla di questo e di molto altro ancora. Non vi resta che andare su YouTube e godervi un pezzo di storia del mondo della fotografia moderna.


Francesco Lodato




























Fonte foto: facebook.com/theredlist.fr
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