Untouched, il libro dedicato al fotografo Guy Bourdin uscito in questo 2017, racconta visivamente gli
albori della sua fotografia di moda, quando ancora non era il colore a
essere preponderante nei suoi scatti, ma già si
intravedevano alcune caratteristiche che lo distingueranno in futuro:
ricerca di elementi erotici o inquietanti nella vita quotidiana e
scelta di angolazioni mai banali.
Guy Bourdin alla galleria Sozzani
Shelly Verthime, curatrice del libro e della relativa esposizione,
Untouched (in
mostra dal
15 ottobre al 12 novembre alla
Galleria Carla Sozzani di Milano), ha spiegato che sono riflessioni intime che
riguardano soprattutto la vita parigina dell’epoca. Le fotografie
del libro sono state ritrovate negli archivi di Bourdin in una
scatola Kodak di colore giallo. Perché mettiamo per iscritto anche il colore? Perché è questo il colore scelto per la copertina del libro, quasi come a voler ricordare ancora una volta il felice ritrovamento di queste bellissime foto. Questi lavori vanno
dal 1950, periodo in cui Guy frequenta il fotografo Man Ray,
al 1955, periodo
in cui
ha i primi
contatti con il mondo della moda. Le foto "gettano una luce sui primi anni determinanti del processo
creativo di Bourdin", scrive nel suo saggio Philippe Garner,
vicepresidente del dipartimento di fotografia di Christie’s. Questo
è,
tra l’altro, il primo di otto volumi che ripercorreranno l’intera
carriera del fotografo.
Le origini e le influenze del suo lavoro
Nel
lavoro di Bourdin si ritrova spesso una forte componente sessuale
legata alle donne. Questa
sua ossessione probabilmente era il lascito dovuto all’abbandonato
della madre quando era ancora molto piccolo. I pochi ricordi legati a lei
riguardano soprattutto
la sua figura estetica: il trucco pesante, i capelli rossi
e il viso pallido. Questi
elementi si ritrovano frequentemente
nei suoi scatti, spesso le modelle hanno i capelli fulvi
e sono ritratte in situazioni violente e sadiche, isolate in paesaggi
inquietanti: stanze d’albergo, squallidi corridoi, luoghi
desertici. Il corpo della donna viene scomposto e in alcuni scatti, delle
donne
non
rimangano
che
le
gambe e le scarpe col tacco.
Rivoluzione nella fotografia di moda
Se le origini di questo cambiamento vi interessano andate a visitare Untouched fino al 12 novembre a Milano-Galleria Carla Sozzani.
Fonti: http://bit.ly/2yyp7E5
http://bit.ly/2hLANch
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