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lunedì 6 novembre 2017

Untouched: le origini di Guy Bourdin


Untouched, il libro dedicato al fotografo Guy Bourdin uscito in questo 2017, racconta visivamente gli albori della sua fotografia di moda, quando ancora non era il colore a essere preponderante nei suoi scatti, ma già si intravedevano alcune caratteristiche che lo distingueranno in futuro: ricerca di elementi erotici o inquietanti nella vita quotidiana e scelta di angolazioni mai banali.

Kodak

























Guy Bourdin alla galleria Sozzani


Shelly Verthime, curatrice del libro e della relativa esposizione, Untouched (in mostra dal 15 ottobre al 12 novembre alla Galleria Carla Sozzani di Milano), ha spiegato che sono riflessioni intime che riguardano soprattutto la vita parigina dell’epoca. Le fotografie del libro sono state ritrovate negli archivi di Bourdin in una scatola Kodak di colore giallo. Perché mettiamo per iscritto anche il colore? Perché è questo il colore scelto per la copertina del libro, quasi come a voler ricordare ancora una volta il felice ritrovamento di queste bellissime foto. Questi lavori vanno dal 1950, periodo in cui Guy frequenta il fotografo Man Ray, al 1955, periodo in cui ha i primi contatti con il mondo della moda. Le foto "gettano una luce sui primi anni determinanti del processo creativo di Bourdin", scrive nel suo saggio Philippe Garner, vicepresidente del dipartimento di fotografia di Christie’s. Questo è, tra l’altro, il primo di otto volumi che ripercorreranno l’intera carriera del fotografo.

Le origini e le influenze del suo lavoro



Nel lavoro di Bourdin si ritrova spesso una forte componente sessuale legata alle donne. Questa sua ossessione probabilmente era il lascito dovuto all’abbandonato della madre quando era ancora molto piccolo. I pochi ricordi legati a lei riguardano soprattutto la sua figura estetica: il trucco pesante, i capelli rossi e il viso pallido. Questi elementi si ritrovano frequentemente nei suoi scatti, spesso le modelle hanno i capelli fulvi e sono ritratte in situazioni violente e sadiche, isolate in paesaggi inquietanti: stanze d’albergo, squallidi corridoi, luoghi desertici. Il corpo della donna viene scomposto e in alcuni scatti, delle donne non rimangano che le gambe e le scarpe col tacco.

Rivoluzione nella fotografia di moda



Nel 1955, il fotografo, inizia un trentennale rapporto con Vogue Francia, una collaborazione che ha portato ad un cambiamento radicale nelle linee guida della fotografia di moda. Difatti, se prima era messo in evidenza solo il prodotto, con Guy Bourdin è l’immagine e la sua intera composizione a diventare protagonista. Il fotografo ha elevato così la fotografia di moda, trasformandola in  arte. Ispirato da grandi maestri come Man Ray, Edward Weston, Magritte e Balthus, Bourdin ha cancellato la serietà classica della bellezza femminile, per farne un gioco tetro. Il corpo della donna è sempre messo in discussione e i colori violenti che utilizza diventano tratti essenziali della sua poetica, fatta di aspetti inusuali, provocatori, surreali: un po’ com’era stata la sua vita.

Se le origini di questo cambiamento vi interessano andate a visitare Untouched fino al 12 novembre a Milano-Galleria Carla Sozzani.






donna sdraita

donne sdraiate

















Donna nuda

Scarpa gialla


















Gambe a spasso


























Fonti: http://bit.ly/2yyp7E5
          http://bit.ly/2hLANch



martedì 19 settembre 2017

Noell S. Oszvald: nelle sue fotografie talento e minimalismo

Noell S. Oszvald è una giovane ragazza 27enne di Budapest. Classe 1990, è da sempre stata alla ricerca del mezzo migliore per esprimere la propria identità: dopo molti tentativi, ha trovato quello che cercava. Basta guardare i suoi autoritratti per percepirne la sensibilità artistica.

Donna con gonna lunga tra gli alberi



Noell S. Oszvald: la ricerca di se stessa

Noell ha da sempre cercato di esprimere se stessa attraverso l’arte, ma prima di arrivare alla fotografia ha percorso altre strade. In un’intervista del 2013 la ragazza racconta di aver tentato diverse discipline, tra le quali anche il disegno, ma di non essere riuscita ad esprimere quelle che erano le sue idee, quindi è passata alla pittura digitale e da lì a creare manipolazioni fotografiche, che l’hanno poi portata alla fotografia. Il suo è un percorso da autodidatta e ora le piacerebbe cimentarsi con la fotografia analogica. Insomma, capire le origini del mezzo che usa per ampliare le possibilità dei risultati. Per ora le sue foto sono tutte in bianco e nero, ma vorrebbe sperimentare altre tecniche ed evolversi. Se in un solo anno da quando ha preso in mano la macchina fotografica è riuscita a creare delle immagini così sofisticate, con un po’ di pratica chissà dove potrà arrivare.

Autoritratti

I suoi ritratti sono diventati celebri per il minimalismo misterioso che emanano. Grazie al bianco e nero e a uno studio attento delle geometrie, di oggetti e paesaggi, Noell riesce a dipingere un'atmosfera macabra, che fa emergere la sua sensibilità interiore, difficile da trovare nel mondo artistico odierno. Nelle sue immagini le figure umane si integrano con l’ambiente circostante, anzi quasi si fondono. Diverse sono le fonti che utilizza per ispirarsi: dalla musica al cinema, ma anche dal silenzio della notte, che quando non riesce a dormire le porta consiglio. Inoltre non ha nessuna intenzione di spiegare il contenuto delle sue foto, esse devono parlare da sole alle persone che guardano.  


ragazza, ombra e volatile

Ragazza nel letto, ombra treccia

cavallo e ragazza



Fonti: pinterest.com/pin/426434658447794886/
          pinterest.com/pin/496170083926516771/
          pinterest.com/pin/523262050445985451/
          pinterest.com/pin/426434658436856269/