Ieri
sera a Camera – Centro italiano per la fotografia, si è tenuto un
incontro con la fotografa e artista Alison Jackson che, in questa
occasione, ha raccontato il suo lavoro, dagli albori fino ad oggi,
portando molti esempi visivi e aneddoti divertenti o meno, su ciò che
le è successo a causa dei suoi lavori considerati irriverenti.
Alison Jackson: fotografa e artista
L’incontro
è iniziato con il critico Luca Beatrice che si chiedeva come
distinguere una fotografia di tipo documentaristico da una fotografia
d’arte. Volendo, le foto di Alison sembrano essere entrambe le cose,
ma guardandole più da vicino si capisce che il messaggio veicolato
è: “tutto ciò che noi vediamo è falso”, l’immagine non
rappresenta mai la realtà al cento per cento, essa viene comunque
filtrata da sguardi di terzi. Per quanto riguarda la Jackson, lo
studio dei progetti e la scelta dei soggetti è molto importante.
Quando si arriva allo scatto la maggior parte del lavoro è stato
compiuto.
Quello
che lei fa è ricostruire delle situazioni reali o verosimili e presentarle per scuotere le coscienze di chi le
guarda. La campagna su Trump è stata realizzata e mostrata prima
delle elezioni proprio con questo intento.
Alison,
spiega che, con l’arrivo dei social, il suo lavoro è diventato
ancora più importante perché proprio grazie ai nuovi mezzi di
comunicazione, è riuscita a raggiungere più di un milione di
persone con i suoi scatti.
Molti sono i personaggi ritratti nelle sue fotografie e video, dalla Regina Elisabetta in bagno o mentre addestra i suoi cani che non le danno ascolto, a Bush che tenta di risolvere il cubo di rubik e, ancora, Marilyn che amoreggia alla finestra con JKF. Quasi tutti i suoi lavori sembrano scatti rubati, proprio per simulare quelli dei paparazzi che rincorrono le celebrità.
Dagli esordi ai primi problemi
Durante
gli anni del college di Alison, la monarchia inglese è stata scossa
da un grave incidente, la morte di Lady Diana, l’artista inglese
ha deciso di presentare un progetto su di lei, su come sarebbero
andate i fatti se non fosse morta, una delle immagini più celebri è
quella in cui è ritratta con Dodi
Al-Fayed mentre tiene un bambino
in braccio. Su questo tema ha realizzato un film che purtroppo
nessuno ha mai visto a causa della censura. Ma molte altre sono le
difficoltà del suo lavoro, nella conferenza, ha raccontato che la
ricerca per il sosia di Trump è stata estenuante, perché, in primo
luogo, chi fa questo tipo di provino non sa bene cosa si deve
aspettare, addirittura un signore si è rifiutato di farsi tagliare
la barba sperando comunque di poter essere pagato e, in secondo luogo,
ricercare la persona giusta è tutta questione di dettagli.
Non
tutti gli aneddoti sono divertenti, difatti quando ci è stata data la
possibilità di fare delle domande, a quella: “hai mai avuto
qualche problema?” La riposta è stata: “sempre”. Ad esempio,
dopo l’attacco alle Torri Gemelle Alison è stata scortata
dall’antiterrorismo o ancora quando si occupava di Tony Blair, lei
e la sua troupe, sono stati aggrediti dalla polizia.
Probabilmente
la causa di tutti questi tumulti è che l’attività della Jackon è
importante sia per il mondo dell’arte sia per quello della politica e per
questo durante tutta la conferenza la fotografa ha sottolineato che
nel suo lavoro vuole simulare scene di vita privata senza diffondere
delle bufale, per far capire che l'immagine
ha il potere di trasformare in realtà ciò che ritrae.
Foto scattata durante l'incontro con Alison Jackson |
Fonti: http://bit.ly/2zx5dZt
http://bit.ly/2mbrlDX
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