Curiosando su YouTube ci siamo imbattuti in un documentario
che pensavamo ormai fosse introvabile: invece era lì, nascosto tra i tantissimi
video caricati sulla piattaforma. Stiamo parlando di Richard Avedon: Darkness and Light, un documentario realizzato nel
1996 da Helen Whitney, quando il
fotografo era ancora in vita.
Richard Avedon: uno stile inconfondibile
Il messaggio di Helen Whitney è abbastanza chiaro fin dalle
prime immagini: per l’autrice, Richard
Avedon è senza dubbio il fotografo di moda più influente del secolo appena
concluso. Il documentario, infatti, riesce a tracciare il ritratto suggestivo e
affascinante di un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo
della moda e della pubblicità, elevando entrambi i campi al regno dell’arte.
Richard Avedon era un grande artista, cosciente del suo talento. Nei suoi set
fotografici vigeva la dittatura più assoluta: era lui l’unico comandante e i
soggetti non dovevano fare altro che prestarsi alle sue indicazioni. Come afferma
lo stesso fotografo, ogni suo scatto, anche quello meno importante, porta con sé un frammento della sua anima ed è, perciò, sacro. In sintesi, più che
rappresentare il mondo reale, il fine di Avedon è sempre stato quello di indagare e scandagliare il proprio mondo
onirico, rappresentandone gli abitanti attraverso la fotografia.
La fisicità: elemento essenziale della fotografia di Richard Avedon
Affascinato dai corpi e dai volti degli essere umani, è
risaputo che Richard Avedon abbia sempre preferito fotografare le persone,
escludendo tutto il resto: era la fisicità
ciò che lo impressionava di più e i suoi slanci ciò che voleva a tutti i costi
immortalare. Tra i suoi primi soggetti spiccano i nomi di grandi personaggi del
grande schermo, come Judy Garland e Buster Keaton. Successivamente, però,
Avedon decide di dedicarsi alle persone comuni, quelle incontrate per strada,
per poi passare definitivamente al mondo della moda. Anche qui, Avedon riesce a
liberarsi dagli schemi, portando in strada e nei locali le modelle, abituate ad
essere coccolate in uno studio ben riscaldato. Helen Whitney si diverte a infarcire il documentario di aneddoti
molto interessanti: come quello riguardante le fasi preparatrici agli scatti di
Natassya Kinsky, nuda e con addosso un serpente che le striscia su tutto il corpo o come
quando una bellissima Marilyn Monroe
si lasciò andare nel suo studio danzando liberamente. Anche Charlie Chaplin (proprio qualche giorno prima di scappare
dagli Stati Uniti) si interessò al lavoro di Richard Avedon (forse perché invidioso di
Buster Keaton?): un giorno gli telefonò e gli fece visita nello studio, per
vedere con i suoi occhi il luogo dove questo giovane fotogafo di talento
lavorasse.
Richard Avedon:
Darkness and Light parla di questo e di molto altro ancora. Non vi resta
che andare su YouTube e godervi un pezzo di storia del mondo della fotografia
moderna.
Francesco Lodato
Francesco Lodato
Fonte foto: facebook.com/theredlist.fr
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