Oggi vogliamo parlarvi di un progetto particolare e singolare, soprattutto per il luogo dove è stato realizzato, all’angolo tra la 42esima strada e Vanderbilt Avenue, a New York, fuori dalla stazione di Grand Central Terminal.
Nove anni nello stesso angolo di strada
Per
nove anni Peter Funch, un fotografo danese trasferito nella Grande
Mela, si è piazzato in questo angolo di strada di New York tra le
8.30 e le 9.30 del mattino. Cosa stava cercando? Cosa voleva ottenere
appostato nello stesso incrocio di strade per nove anni? A New York
si può trovare uno sterminato parco di anime completamente diverse
l’una dall’altra che passano a gran velocità per andare a lavoro
o a sbrigare commissioni. Dunque è molto più facile trovare la
diversità che non la ripetizione e la quotidianità.
Progetto "Babel Tales"
Lo
sguardo di Peter Funch va nella direzione opposta: per nove anni ha
cercato gli stessi volti, gli stessi atteggiamenti, le stesse
espressioni e abitudini di chi si ritrovava a passare fuori dalla
stazione Grand Central Terminal. Paradossalmente ha cercato le
regolarità nel caos di New York. Questa idea può essere inserita
all'interno di un suo progetto più ampio, “Babel Tales”, una serie di opere che si concentrano sulle relazioni umane, o della
loro mancanza, nelle grandi città. In questo modo vuol farci notare
che nonostante tutte le diversità che noi percepiamo, non siamo così
distanti; molti atteggiamenti si somigliano e anche l’abbigliamento
non differisce troppo, molti colori e modelli si ripetono.
Una riflessione che si può fare, grazie a queste sequenze infinite di immagini scattate in vari momenti e periodi, è che nelle grandi città ci si sente soli, si cammina per strada in mezzo a molte persone, ma non si parla con nessuno, non si comunica. Dovremmo forse dare più retta a questo artista che ci fa vedere che in realtà non siamo poi così distanti?
Fonte: pinterest.com/pin/229613280985019581/
pinterest.com/pin/227572587404459047/
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