Una grande mostra fotografica per celebrare il mito dei
paparazzi: è stata questa la grande idea di Camera – Centro italiano per la fotografia di Torino, che, dal 13
settembre 2017 fino al 12 gennaio, ha deciso di dedicare un’intero spazio in onore
di questo mestiere, ormai entrato di diritto nell’immaginario collettivo degli
italiani.
Hei! Paparazzi!
Sono passati tantissimi anni ormai da quando Paparazzo,
armato di Rolleiflex, se ne andava
in giro per il centro di Roma, alla costante ricerca di divi da fotografare.
Fotografo d’assalto per eccellenza, è lui il precursore di un fenomeno diventato
mito. È
con questo personaggio che Federico Fellini ha deciso di rappresentare, nel
film La Dolce Vita, un’intera classe
di lavoratori, fotografi avventurieri
senza etica, il cui unico scopo era entrare nelle vite private dei divi. Dell’aura
mitica del personaggio di Fellini, poi, ne hanno beneficiato i fotografi "reali",
che da quel giorno si appropriano del termine: nascono così i paparazzi.
“Arrivano i paparazzi!”: 50 anni di storia italiana
La fotografia rubata si spoglia così della caratteristica illecita, per
diventare arte a tutti gli effetti. In 50 anni di fotografie apparse sui
rotocalchi di tutta Italia, i più grandi fotografi d’assalto sono riusciti a
farsi un gran nome, a scapito, certo, dei malcapitati divi, la cui vita, a
volte, è stata stravolta dagli scoop. Nella mostra dedicata di Camera ci sono
proprio tutti: Anita Ekberg, Marylin Monroe, Jackie Kennedy, Lady D, fino al
più moderno Silvio Berlusconi. Tutti accomunati dallo stesso disagio: quello di
vedere diventare pubbliche situazioni che avrebbero voluto fossero rimaste
private. Siamo stati alla mostra e ne siamo rimasti affascinati: un’altra prova
del fatto che anche la fotografia da strada, imperfetta e istintiva, nasconde
al suo interno una grande attrattiva. Forse non c’è niente di “artistico” e “ricercato”
in tutto questo, ma il potere di entrare nelle vite private di personaggi, del
presente e del passato, non ha davvero prezzo.
Fonte foto: facebook.com/CameraTorino
Nessun commento:
Posta un commento