“Lisette
Model era tanto elegante quanta sconcia. Era capace di intrattenere
gli angeli in cielo e sbirciare impudicamente sotto le loro vesti.
Nel suo lavoro c’era qualcosa in agguato, un’essenza
profondamente animata. Critica, ma anche fonte di vita: abbracciava
la mortalità che ci attende tutti sin dalla nascita, sapendo che
ogni impulso si atrofizza subito se non viene fissato in un’immagine.
La fotografia era l’unico mezzo adatto a quella dinamica, e Lisette
l’abbracciò in tutti i suoi gesti.” Larry Fink
Nata
a Vienna nel
1901 in una ricca famiglia ebrea, Lisette Model ha frequentato i migliori circoli
artistici della città. Dopo
aver studiato Belle Arti, si trasferisce a Parigi e si sposa con il
pittore Evsa Model. Inizia a fotografare alla fine degli anni '30 nel
sud della Francia. Uno dei suoi primi progetti è Promenades
des Anglais, lavoro che viene pubblicato
sulla rivista PM, quando si trasferisce in America nel 1938. Il suo è
un successo immediato, che le aprirà le porte per numerose mostre. Dal
1941 al 1955 collabora con Harper's Bazaar, e nel 1951 diventa docente
della New School for Social Research a New York, dove continua a
insegnare fino alla sua morte, avvenuta nel 1983.
Primi lavori: la fotografia e i molteplici punti di vista
Trasferitasi in
America, Lisette inizia lavorando a un reportage fotografico su Coney Island. Il primo lavoro, poi, le viene commissionato da Harper's Bazaar, rivista per la quale la fotografa s'impegna a ritrarre persone normali, ma con uno sguardo che
coglie attimi allo tempo stesso tempo comuni e irripetibili: comuni
perché riguardano la vita quotidiana di ognuno di noi e irripetibili
in quanto la Model cerca di andare oltre l’azione visibile,
rendendo percettibile un significato ben più complesso.
Fin dall’inizio le fotografie di Lisette non voglio essere esteticamente accattivanti, ma cercano di mettere in relazione il soggetto con ciò che lo circonda. Una delle sue foto più famose è The Bather, un ritratto di una donna grassa e gioiosa in costume da bagno nero, meravigliosamente spiaggiata. Come la fotografa amava ripetere: “È facile immaginare quanto sia noioso dipingere un bel corpo. Ma un corpo brutto è molto affascinante“. In sostanza il suo intento non era un risultato fotografico perfetto, ma permetterci di avere uno sguardo più approfondito sulla realtà che ci circonda.
Anche nei lavori successivi lo sguardo della fotografa è messo in rilievo, in quanto non ci permette di vedere la quotidianità dal nostro solito punto di vista. Ne sono un esempio le celebri serie Reflections e Running Legs, in cui la Model cattura, nel primo caso, le donne che ammirano le vetrine in un gioco di rilessi tra manichini e clienti e nel secondo, in primo piano vediamo le gambe dei newyorchesi che camminano freneticamente per le strade della città.
Lisette Model: la fotografa che ha fatto scuola
Lisette Model non si limita a fotografare, ma è anche un'insegnante, e da lei i suoi studenti apprendono la capacità di
innalzare le situazioni mondane e le persone comuni ad arte. Lisette
crede che la macchina fotografica sia un mezzo per esplorare e allo
stesso tempo sia il mondo fisico che quello interiore. Dunque, per
lei, una fotografia deve rivelare qualcosa del soggetto ma
anche del fotografo.
Un altro importatane riferimento, nella sua ricerca, è il corpo femminile, rappresentato in svariate forme e declinazioni, per liberarlo dalla visione stereotipata della donna occidentale di madre e casalinga e mettendone in risalto l'individualità, il fascino, il mistero di ognuna. Molti sono i fotografi che si sono formati ispirandosi alle sue immagini, come, Larry Fink, Eva Rubinstein, Bruce Weber, Diane Arbus, che, oltre a essere una sua collega, è stata anche una sua grande amica.
Un altro importatane riferimento, nella sua ricerca, è il corpo femminile, rappresentato in svariate forme e declinazioni, per liberarlo dalla visione stereotipata della donna occidentale di madre e casalinga e mettendone in risalto l'individualità, il fascino, il mistero di ognuna. Molti sono i fotografi che si sono formati ispirandosi alle sue immagini, come, Larry Fink, Eva Rubinstein, Bruce Weber, Diane Arbus, che, oltre a essere una sua collega, è stata anche una sua grande amica.
Sara Mastaglia
Fonti: http://bit.ly/2IayFXa
http://bit.ly/2FkNzMK
http://bit.ly/2Flwimx
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