Martin
Parr, fotografo Magnum dal 1994, utilizza la fotografia per rendere
tutti partecipi del mondo nel quale viviamo. I temi da lui
maggiormente affrontati sono: il turismo, il cibo, il lusso e gli
oggetti del quotidiano.
Carriera ed evoluzione stilistica
Martin
Parr si dedica alla fotografia fin da giovane, grazie al nonno
fotografo amatoriale, che lo incoraggia a seguire la sua passione.
Negli anni ‘70 studia fotografia presso il politecnico di
Manchester e nel frattempo partecipa a molti concorsi,
alimentando la sua passione. Martin, oggi conosciuto come
fotografo irriverente che tratta temi legati alla società medio
borghese, aveva iniziato utilizzando il bianco e nero, seguendo
l’esempio di Henrì Cartier-Bresson e Bill Brandt. Negli anni ‘80
è diventato evidente che quella non era la sua strada, difatti
inizia ad allontanarsi dai “classici” cercando un proprio
stile personale e lo trova diventando quasi un "sociologo"
della sua società.
The Last Resort: Martin Parr
The Last Resort è il libro che si ritiene abbia lanciato la la sua carriera. Uscito durante il governo della Thacher, raffigura la borghesia britannica di quegli anni. Uno dei punti fondamentali della sua fotografia è l’ironia che serve a far riflettere, a strappare una risata amara, mettendo in luce il trash, il grottesco, l’ipocrisia della società contemporanea. Non tutti sono d’accordo sul fotografo, c’è chi definisce le sue opere crudele voyeurismo, mentre altri come una splendida satira sullo stato della Gran Bretagna. Per ottenere questo effetto satirico, Parr, crea accostamenti innaturali, che rendano evidente il paradosso quotidiano, come, ad esempio i gabbiani che mangiano patatine fritte rovesciate a terra, ripresi molto da vicino e con la bandiera britannica che sventola nello sfondo, qui troviamo altri elementi che caratterizzano i suoi lavori: come la vicinanza ai soggetti, la saturazione del colore e l’utilizzo del flash anche di giorno.
Martin
Parr può comunque essere definirlo un reporter, in
quanto i suoi scatti sono testimoni del nostro tempo: “La gente
ordinaria e i posti qualunque ispirano in me la stessa passione che
porta altri fotografi a raccontare guerre, carestie ed epidemie: io,
però, preferisco andare nel supermarket della mia città”.
Fonti: http://bit.ly/2AtMnkA
Fonti: http://bit.ly/2AtMnkA
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