Mario
Trevisan è uno dei collezionisti di fotografia più importanti del nostro paese. La sua storia però non
inizia con la fotografia, ma con la matematica, le case d’asta e
l’arte moderna e contemporanea.
Come nasce la collezione
Il
collezionista si avvicina all’arte grazie ai suoi studi
universitari, dove conosce personalità che si occupano di economia e
opere artistiche. Parte così la sua direzione trentennale per una
famosa casa d’asta italiana dove inizia la sua collezione d’arte
moderna/contemporanea.Ma
fin da giovane ha comunque sempre avuto la passione per la
fotografia, infatti ha scattato molte foto e partecipato a concorsi,
ma il tempo per immortalare oggetti e persone era poco e quindi le
immagini fotografiche sono state messe da parte: “ma l’amore è
rimasto, tant’è che […] preferivo una bella incisione di
Picasso, o simili, ad un discreto olio di un artista minore. Nel
frattempo, ho sempre guardato alla fotografia, che compravo in modo
molto sporadico, un pezzo ogni tanto, di artisti che usavano la
macchina fotografica più che di fotografi. Poi il grande passo: ho
venduto tutta la mia collezione di arte moderna e contemporanea e ho
cominciato a raccogliere fotografie”.
La collezione
Dopo
questo primo passo, Mario non si è
più fermato e oggi possiede più di 250 pezzi, tra i quali possiamo
trovare un dagherrotipo del 1846 di Ferdinando Brosy, fotografie più
contemporanee degli anni 2000, grandi maestri come Man
Ray, Henri Cartier-Bresson, Robert Mapplethorpe e anche artisti che
hanno scelto di privilegiare il mezzo fotografico. Il filo
conduttore della sua collezione è il surrealismo. Ovviamente
Trevisan sostiene che la collezione ancora non sia finita e che se
finisse vorrebbe dire che è morta o è morto il suo realizzatore.
Importanti
sono le collaborazioni del collezionista con diversi musei italiani,
in questo caso vi suggeriamo.Indizi
- Opere dalla collezione di Mario Trevisan. In
questa mostra le
opere in esposizione sono immagini di figure e paesaggi, scattate dai
più grandi interpreti della fotografia moderna e contemporanea,
da Talbot
e Macpherson fino
a Ghirri
e Sternfeld.
La
potete vedere a Roma, Galleria del Cembalo, fino al 3 febbraio 2018
Ph: pinterest.com/ICArtC/mario-trevisan/
facebook.com/search/str/mario+trevisan+collezionista/keywords_blended_photos
Molto interessante, in Italia manca ancora, in parte, la cultura della fotografia. Le varie esposizioni che pubblicizzate possono essere utili ad avvicinare un pubblico più vasto a questa arte.
RispondiEliminaInteressante osservazione, grazie del commento
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